Yamaha YZF-R1

Notizie: YZF-R1 è la sigla della motocicletta con cui la Yamaha Motor Co. si cimenta nel settore delle due ruote super sportive di cilindrata 1000 cc. Presentata in anteprima all'EICMA di Milano il 15 settembre 1997 ed entrata in produzione nel 1998, è il fiore all'occhiello della casa dei tre diapason, che la presenta in contrapposizione ad altre moto giapponesi similari quali la Suzuki GSX-R1000, la Honda CBR 1000RR e la Kawasaki Ninja ZX-10R, oltre che utilizzarla con modifiche parziali rispetto a quella stradale per le competizioni motociclistiche che vedono la partecipazione di moto sportive derivate dalla serie, quali la Superbike e la Superstock. Con la R1, Yamaha ha dato avvio ad un cambiamento di strategia: le moto sportive degli anni novanta erano perlopiù di 750 cc di cilindrata e a R1 è stata la prima moto da 1000 cc con caratteristiche veramente sportive, a differenza delle precedenti che erano più pesanti e poco maneggevoli. La combinazione di leggerezza e aggressività dell’erogazione hanno dato un marchio a questa moto, a volte difficile da gestire, se non si era abbastanza esperti. Il primo modello di R1, del 1998, aveva un motore a carburatori da 150 cv a 10000 giri/min e 11 kgm di coppia motrice a 8500 giri, misure di alesaggio x corsa di 74 x 58 mm, 5 valvole per cilindro e interasse di 1395 mm. Il telaio era un’evoluzione del Deltabox delle precedenti Yamaha FZR 1000. La forcella era da 41 mm, i freni anteriori con doppio disco da 298 mm e peso in ordine di marcia 205 kg. La versione del 2002 ha subito diverse modifiche: innanzitutto un restyling estetico, nuovo telaio più rigido di circa il 30%, ma anche l’adozione dell’iniezione elettronica; la potenza è aumentata a 152 CV a 10500 giri/min (una decina in meno rispetto alla Suzuki GSX-R 1000), con una erogazione più lineare che rende la guida più equilibrata. Il peso dichiarato si assesta su 174 kg a secco. Nel 2004 si è avuta un’ulteriore evoluzione, sia tecnica che estetica. Gli scarichi sono diventati 2 e sono spostati sotto la sella, le misure del motore sono diventate più superquadre, 77 x 53,6 mm e il peso a secco è diventato di 172 kg. La potenza, grazie ad un maggior allungo garantito dal nuovo motore, è aumentata a 172 CV a 12500 giri/min. La R1 2004 è dotata di pompa radiale per i freni anteriori con pinze anch’esse radiali. Si è riscontrato un peggioramento della maneggevolezza, dovuto soprattutto ad una posizione di guida più seduta sul posteriore, ma l’efficacia di telaio, freni e motore garantiva migliori prestazioni nella guida rispetto alla versione precedente. Nel 2006 ci sono state solo piccole migliorie tecniche, il forcellone è stato allungato per garantire più trazione, l’interasse è aumentato così a 1415 mm. Per quanto riguarda il motore la nuova potenza dichiarata era di 175 CV. Il modello 2007 ha presentato invece una rivoluzione, l’adozione delle 4 valvole per cilindro. La potenza è salita a 180 CV ed è stato adottato per la prima volta un acceleratore a comando elettronico (YCCT-I) insieme ad un sistema di aspirazione a geometria variabile (la lunghezza dei cornetti è maggiore ai bassi regimi e minore agli alti), per migliorare erogazione e potenza. I freni anteriori sono diventati a 6 pistoncini con dischi da 310 mm, ed è comparsa una frizione antisaltellamento. Nel 2009 un’altra innovazione: l’adozione di un albero “a croce” che caratterizza il motore a scoppi irregolari, derivato dalla Yamaha YZR-M1 (prototipo da competizione). Anziché avere uno scoppio ogni 180 gradi di rotazione come tutti i motori 4 cilindri in linea, la R1 2009 ha una sequenza 0-270-180-90. Il sound che ne deriva è esattamente quello di un V4 di 90gradi. Le misure di alesaggio e corsa diventano 78 x 52,2 mm, il rapporto di compressione è di 12,7:1, la potenza di 182 CV a 12500 giri, la coppia max 11,8 kgm a 10000 giri. La scelta di una fasatura a scoppi irregolari è dovuta alla ricerca di una migliore risposta del motore in uscita di curva, infatti questo motore si caratterizza per una notevole spinta ai medi regimi, dovuta anche all’acceleratore elettronico con 3 mappature. Purtroppo l’albero a croce impone un contralbero antivibrazioni, che contribuisce ad aumentare il peso della moto, sopra la media delle avversarie (206 kg in ordine di marcia). Nella sua versione sportiva, nel campionato mondiale superbike riesce a vincere, per la prima volta nella sua storia, il titolo piloti 2009, con alla guida l’esordiente americano Ben Spies.
![]() Stato: Brazil Anno: 2002 |
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